Il Centrotavola di Giacomo Raffaelli: restauro, valorizzazione ed esposizione

Il progetto: studio, tutela e memoria

Il cantiere di restauro del CentrotavolaPalazzo Reale restaura un pezzo storico della sua collezione artistica con un progetto di studio e valorizzazione del Centrotavola di Giacomo Raffaelli, che si articola in una serie di operazioni finalizzate alla tutela e all’approfondimento storico-artistico dell’opera, a partire dalle analisi diagnostiche dei materiali costitutivi e dallo studio del degrado, fino alle movimentazioni interne a Palazzo Reale e alla nuova collocazione espositiva permanente nella Sala delle Quattro Colonne.

La musealizzazione dell’opera si pone come tappa di un progetto più ampio, avviato dalla Direzione di Palazzo Reale da qualche anno, di ricostruzione della memoria e di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico del Palazzo anche tramite il recupero, in accordo con la Soprintendenza e attraverso una rete di relazioni locali e internazionali, di alcuni arredi e oggetti d’arte particolarmente significativi e simbolici delle varie fasi storiche che hanno visto l’edificio al centro della vita cittadina.

Gli interventi sono condotti dalla Fondazione Scuola Beato Angelico (Laboratori ReBA), che ha messo a disposizione la sua profonda esperienza in ambito conservativo e nella carpenteria dedicata ai beni culturali, e coinvolge gli studenti dei corsi di Restauro cui è dedicato anche un ciclo di lezioni tenute da studiosi e professionisti nel campo del restauro di opere d’arte.

Anche il pubblico può partecipare con visite guidate speciali e incontri dedicati agli esiti delle varie fasi dei lavori o approfondimenti storico-artistici sull’opera.

Al termine del restauro, entro il 2022, il Centrotavola sarà esposto definitivamente nella Sala delle Quattro Colonne.

    

Il Centrotavola: storia e curiosità

Il Centrotavola, o parterre, di Palazzo Reale è un’opera di Giacomo Raffaelli (1753-1836), famoso mosaicista romano del Settecento. L’opera decorò la tavola per il banchetto che il viceré Eugenio di Beauharnais offrì in onore di Napoleone per la sua incoronazione a Re d’Italia.

In una nota dell’Inventario delle suppellettili esistenti nel Real Palazzo di Milano del 1881 si precisa che il parterre venne acquistato nel 1804 dal conte Francesco Melzi d’Eril, all’epoca Vicepresidente della Repubblica Italiana.

Il centrotavola è formato da tre parti: un lungo elemento centrale di circa 9 metri composto da 13 basi in marmo e due elementi gemelli che venivano collocati alle estremità del parterre principale, lunghi ciascuno 1.60 m e formati ognuno da due basi in marmo. L’intera composizione raggiunge complessivamente i 13 metri ed è formata da 242 pezzi.

Il Raffaelli riproduce ed abbina elementi dell’architettura e della scultura classica greco-romana, come colonne e templi, ad elementi dell’arte egizia come obelischi e sfingi. Numerose sono le sculture su piedistallo che raffigurano divinità classiche, come Giove in bronzo dorato collocato nell’edicola centrale o il carro di Diana trainato da cervi

I materiali pregiati che l’artista utilizza per l’opera vanno dal marmo bianco di Carrara delle basi, alle colonne in alabastro dei tempietti laterali, al marmo rosso egizio dei paracarri, agli inserti in lapislazzulo dei basamenti. La ricchezza cromatica dell’opera è esaltata dall’abile accostamento di materiali diversi, come il nero del bronzo patinato dei cavalli del carro di Apollo, alle canefore che reggono i candelabri, mentre in bronzo dorato vengono realizzati i cavalli rampanti e numerosi inserti e profili. Infine, sui tre elementi del parterre sono distribuiti numerosi vasi, anfore, urne e bacili in pietre dure che armonizzano l’intera composizione.

 

Un cantiere didattico

Il progetto prevede la partecipazione degli studenti che frequentano corsi a ciclo unico di Restauro, che avranno l'opportunità di affiancare i restauratori affrontando i temi inerenti la mappatura del degrado, il restauro oltre alle complesse e delicate movimentazioni.

L'Accademia di Restauro di Brera parteciperà con gli studenti del corso PFP1 - materiali lapidei, affrontando i temi inerenti il restauro dei plateaux, delle sculture e degli elementi decorativi in marmo e pietre dure. Il Corso di Conservazione e Restauro di Ravenna dell'Università di Bologna parteciperà con gli studenti dell'area PFP4 dedicata ai materiali in metallo e alle sue leghe. Le attività di restauro riguarderanno le sculture e gli elementi decorativi in bronzo e bronzo dorato.

 

Un progetto innovativo: 3D e nuove tecnologie

RestauroLa partecipazione ai lavori di alcune realtà specializzate nell’ambito della comunicazione digitale e del trasporto di opere d’arte conferisce al progetto un profilo innovativo e di alto livello tecnico-scientifico.

In particolare, le movimentazioni, preliminari alle operazioni di restauro, sono state guidate dalla dott.ssa Massimiliana Pozzi della società TraArt, che ha messo a disposizione la sua esperienza in merito ai beni di grandi dimensioni, risolvendo le complesse e delicate operazioni di smontaggio e trasferimento del bene all'interno delle sale di Palazzo Reale.

La società AerariumChain, attraverso le proprie tecnologie, sarà coinvolta nella fase di creazione, progettazione e realizzazione del modello digitale utile a supportare le attività di restauro e a fornire la base necessaria per future stampe 3D di elementi mancanti dell’opera. Queste tecnologie consentono di riprodurre con la massima precisione le superfici e tutti i particolari dell’opera, in un procedimento digitale altamente complesso. La scansione diventa così un elemento di supporto in grado di integrare le informazioni storiche, archivistiche e documentarie e tutte quelle relative alle indagini diagnostiche in vista dell’intervento di restauro. AerariumChain, fornirà inoltre l’infrastruttura cloud per la raccolta delle informazioni per tutti gli operatori coinvolti durante l’intero periodo di lavoro.

L'agenzia In viaggio col tubo, infine, si occuperà della documentazione audiovisiva e fotografica del processo di restauro dell’opera. Il materiale video sarà poi montato in un breve racconto documentaristico che descriva la rinascita dell’opera e sarà a disposizione per eventuali utilizzi accademici.

 

Un cantiere aperto al pubblico: visite guidate speciali

Con un appuntamento fisso il terzo sabato del mese il pubblico potrà accedere al restauro con visite guidate speciali, vedere all'opera i professionisti e osservare da vicino le fasi del progetto, oltre che partecipare online a incontri dedicati agli esiti delle varie fasi dei lavori e ad approfondimenti storico-artistici sull’opera. 

Per prenotare le visite gratuite vai al sito https://wiredexperience.com/store/product/926

 

un progetto realizzato da tra Palazzo Reale, Comune di Milano-Cultura in collaborazione con Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano con la sponsorizzazione di Fondazione Atlante e Fondazione Scuola Beato Angelico