Sala del Trono di Napoleone

Palazzo Reale Sala del Trono. Foto Lorenzo Pennati
Palazzo Reale Sala del Trono. Foto di Lorenzo Pennati

 

Nel corso della sua storia, Palazzo Reale ha avuto diverse sale del trono, che cambiavano ubicazione a secondo delle dinastie che vi si sono succedute. La sala più importante fra tutte è sicuramente quella che Napoleone Bonaparte fece realizzare appositamente per la sua incoronazione a Re d’Italia nel 1805 e di cui oggi noi possiamo ammirare quello che resta delle fastose decorazioni della volta, che ci sono fortunatamente pervenute nonostante le distruzioni dell’ultimo conflitto mondiale.

L’apparato decorativo, per il quale si auspica da tempo un restauro ricostruttivo, è opera di Giocondo Albertolli, mentre gli affreschi vennero realizzati da Andrea Appiani.

La volta è caratterizzata da una ripartizione geometrica contornata da decorazioni geometriche e vegetali, in cui si alternano riquadri in monocromo raffiguranti vittorie alate a quattro lunette semicircolari. La composizione culmina al centro con un grande ottagono entro il quale si intravvede la figura di Napoleone assiso in trono in veste di Giove. Ciò che vediamo nella sala però è solo la sinopia, ovvero lo strato di pittura sottostante all’affresco originale, il quale, per motivi di conservazione, venne staccato e riportato su tela nell’immediato dopoguerra. I cinque affreschi dell’Appiani, l’Apoteosi di Napoleone e le quattro lunette con le virtù, la Forza, la Giustizia, la Temperanza e la Prudenza, ecc. sono conservate nel Museo di Villa Carlotta a Tremezzo, in attesa di un auspicabile ritorno a Palazzo Reale.

Nella sala sono visibili anche due monumentali lampadari in bronzo, che risalgono all’allestimento napoleonico e che ci permettono di ricordare come l’imperatore francese, similmente alla adiacente Sala dei Ministri, dettò specifiche richieste in ordine alle decorazione ed ai colori dell’arredo. La Sala del Trono di Napoleone era caratterizzata dai colori oro, bianco e soprattutto verde, il colore simbolicamente associato all’Italia.

Al centro della sala era collocato il trono dorato con baldacchino disegnato dall’architetto imperiale Luigi Canonica, di cui ci resta un disegno preparatorio; gli altri arredi presenti nella sala - poltrone, sedie e sgabelli - sono conservati oggi nel Museo della Reggia di Villa Reale a Monza.

Ci aiuta ad immaginare l’aspetto della sala una ipotesi di ricostruzione realizzata nel 2006, da Chiara Buss, che effettuò uno studio approfondito della documentazione napoleonica.

Col periodo della Restaurazione e dell’Unità d’Italia poi, la Sala del Trono venne trasformata in uno spazio di rappresentanza, così come documentato da una foto del 1920, e la sua denominazione cambiò in Sala del Consiglio.

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